– TRASVERSALITA’  E MULTICANALITA’ –

Nella quasi totalità dei casi, data la natura multidimensionale e multiscopo delle pratiche, il tentativo di rilegarle ad un unico ambito tematico è stato del tutto vano. Infatti, come più volte emerso fin dalla prima fase del progetto, una delle caratteristiche principali delle realtà individuate è la loro natura ibrida e difficilmente inquadrabile in unico quadro di azione.

esempio MULTIDIMOgni segnale mappato è stato collocato quindi in una determinata macro categoria, ma la sua stessa natura ha imposto di ricondurlo anche a micro categorie non appartenenti alla macro categoria madre.

Schermata 2016-06-21 alle 13.59.43 (1)La pratica considerata nelle due immagini ne è un esempio. Mapping San Siro, infatti, è gruppo di ricerca e azione nato con l’obiettivo di costruire delle rappresentazioni del quartiere di edilizia pubblica di San Siro, che ne mettessero in discussione l’immagine univoca, stereotipata e spesso stigmatizzante. La pratica è stata quindi collocata nella macro categoria LIVE ma al contempo le operazioni di ricerca e le attività che mette in atto possono essere ricondotte a ciascuna delle micro categorie afferenti anche ad altre macro categorie.

raggiRiportiamo un’immagine, o meglio un’infografica, in grado di offrire un ulteriore testimonianza visiva della notevole popolosità del campione di pratiche mappate nonché della loro natura multidimensionale in precedenza descritta.

Nell’immagine riportata ciascun filamento o raggio del cerchio rappresenta una pratica il cui nome è scritto all’estremo del filamento stesso. Questi, partendo dalle macrocategorie riportate al centro, si diramano verso l’esterno e sono costituiti dai temi intercettati da ogni pratica. Tanti più temi, o micro categorie, sono presenti nel filamento tanto più la pratica è multidimensionale.

 

 

– RETI DI RELAZIONI NEI TERRITORI –

 

La fase di scrittura delle schede relative alle pratiche e, precedentemente, l’intervista telefonica effettuata ai rappresentanti delle realtà, hanno avuto come obiettivo anche quello di indagare le reti di relazioni presenti nei territori. Ciascuna scheda, infatti, contiene una sezione, identificata con la dicitura “Altri attori coinvolti”, nella quale vengono elencate le principali realtà con cui le pratiche collaborano o hanno avuto modo di collaborare in passato. 

Questa operazione di screening ha permesso di tracciare e, come vedremo di seguito, rappresentare graficamente, quella fitta maglia di relazioni esistenti non solo tra le stesse pratiche mappate ma anche tra queste ed enti di diversa natura. Si è reso opportuno, quindi, provare a classificare questi interlocutori sulla base di alcuni criteri. Tale operazione ha portato ad individuare le seguenti tipologie ad ognuna delle quali è stato possibile ricondurre ciascun altro attore coinvolto:

  • Associazioni
  • Istituzioni ed enti pubblici
  • Fondazioni e istituti di credito
  • Srl
  • Gruppi informali
  • Scuole, Università, Istituti e Accademie
  • Cittadini
  • Consorzi
  • Cascine e az. agricole

ALTRIATTORIV2_NERO_DEF3smalL’immagine è una diapositiva di una mappa consultabile e navigabile in maniera interattiva. I punti colorati nell’immagine rappresentano le pratiche mappate, quelli più piccoli e di colore grigio, posizionati in prossimità dei primi, sono invece gli altri attori coinvolti. Per facilitare la lettura, di questi ultimi, sono stati omessi i nomi fatta eccezione per i più rivelanti. La rilevanza in questo caso coincide ancora una volta con la ricorrenza. Maggiore è la dimensione del punto, più alto è il numero di collegamenti della realtà. Tale principio vale sia per le pratiche che per gli altri attori. 

Un ragionamento in parte analogo può essere fatto per i punti blu presenti nella fascia in alto dell’immagine rappresentanti le tipologie di altri attori coinvolti. Anche in questo caso, infatti, la dimensione del punto è legata al numero di volte in cui la stessa tipologia è stata utilizzata per identificare i diversi altri attori coinvolti.

Nella consapevolezza dei limiti legati al numero ridotto del campione in esame, dall’analisi effettuata si evince che le pratiche mappate si relazionano per lo più con il mondo associazionistico e con quello delle istituzioni e degli enti pubblici.