Chi

gruppo di volontari

Altri attori coinvolti

Children Of Prisoners Europe, Fondazione Bernard van Leer, Rete Relais Italia

Bambinisenzasbarre è un’associazione senza scopo di lucro, da anni impegnata in Italia in ambito penitenziario nei processi di sostegno psicopedagogico alla genitorialità in carcere con un’attenzione particolare ai figli, colpiti dall’esperienza di detenzione di uno o entrambi i genitori.

Come ci racconta Lia Sacerdote, coordinatrice dell’attività psicopedagogica, tutto nasce nel 1997 ad opera di un gruppo di volontari, di cui lei stessa faceva parte, dell’Associazione Cuminetti che operavano nel carcere di San Vittore occupandosi della biblioteca. L’interesse per la psicope6853203699306381364_ndagogia, il tema della relazione tra genitori detenuti e figli e l’esperienza diretta nel carcere sono gli elementi che hanno fatto maturare la volontà di fare qualcosa di concreto. Forse nulla si sarebbe però realizzato senza quell’incontro fortuito con Children Of Prisoners Europe, rete europea con sede a Parigi fondata nel 2000 con il sostegno della Fondazione olandese Bernard van Leer, il cui obiettivo è quello di sensibilizzare sulla realtà dei bambini separati dai propri genitori detenuti e collegare le realtà impegnate su questo tema in Europa. Lia, ha potuto così vedere con i suoi occhi, durante un viaggio in Francia, come questa realtà operava e come poter quindi realizzare ciò che fino a quel momento aveva solo immaginato.

Nel 2Un-detenuto002 si costituisce in Italia la prima associazione ad occuparsi di questo delicato tema. Le dinamiche di intervento a livello italiano, ci spiega Lia, sono molto differenti da quelle francesi. In Francia infatti il compito principale delle associazioni che lavorano in questo ambito è quello di agevolare il trasporto dei bambini verso le carceri solitamente collocate lontano dalle città. In Italia, invece, il loro supporto si concretizza maggiormente in un lavoro di accoglienza dei bambini, ascolto ed informazione nonché di supporto alle famiglie per superare i problemi legati alla difficoltà di “reggere” la separazione. Sono oltre 100.000 i bambini in Italia che vivono questa difficile esperienza tuttavia il tema risulta ancora sconosciuto ai più. L’associazione che opera nelle carceri milanesi di San Vittore, Bollate e Opera e sul territorio come agenzia psicopedagogica specializzata, è riuscita con non pochi sforzi a ritagliare un piccolo spazio, aperto alla vista, nelle sale d’attesa dedic ato proprio ai bambini. Lo Spazio Giallo, così chiamato, è quindi uno spazio integrato socioeducativo di accoglienza dove i bambini si preparano al colloquio con il genitore detenuto. Questo si è rivelato uno strumento decisivo di collegamento col territorio e di intercettazione e prevenzione di situazioni progetti_spazio_giallodi disagio e di fragilità sociale. L’associazione organizza inoltre laboratori sulla maternità e laboratori sulla paternità presso le carceri; strumenti formativi e di informazione per i genitori detenuti ed allo stesso tempo osservatori esperienziali che alimentano una ricerca/mappatura permanente sulla genitorialità.

L’obiettivo dell’associazione è quello di procedere nell’opera di sensibilizzazione sul tema a livello italiano e il desiderio è quello di riuscire a creare una rete specializzata che estenda i suoi rami su tutto il territorio italiano. Alcuni passi in tal senso sono stati fatti e ne è testimonianza l’avvio del progetto LIBERI DENTRO: Lo Spazio Giallo a Secondigliano.

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