La Fattoria di Al Cappone

Chi

Associazione Onlus Il DUE e Consorzio Cascina Nibai

Altri attori coinvolti

Fondazione Cariplo, Direzione e personale di Polizia Penitenziaria della Casa di Reclusione di Milano-Opera, COOP Lombardia, Carrefour, Eataly, detenuti

Il lavoro nobilita l’uomo e gli permette di acquisire fiducia in se stesso e libertà di spirito, anche per chi si trova dietro le sbarre. Ed è così che ad Opera, nel carcere di massima sicurezza più grande d’Europa, è nato un allevamento di 750 quaglie che produce 600 uova al giorno e coinvolge attivamente dieci detenuti. L’idea nasce dall’Associazione Onlus “Il Due”, già attiva a San Vittore, grazie anche al contributo della Fondazione Cariplo, e alla collaborazione del Consorzio Cascina Nibai, che commercializza il prodotto. Più piccole di quelle di gallina, ma più ricche di proteine e con meno colesterolo, queste particolari uova di quaglia, si possono trovare in Lombardia alla Coop e da Eataly.

Emilia Patruno, giornalista e fondatrice della onlus, racconta che che La Fattoria di Al Cappone è importante principalmente per i soggetti coinvolti, perché contribuisce in modo rilevante al rafforzamento delle persone, attraverso il lavoro.

I detenuti si confrontano così in modo attivo con il mondo esterno e con le regole del mercato. Il lavoro è un ottimo strumento per motivarli e facilitare in qualche modo il loro reinserimento nella società.
La durata del progetto era prevista, in origine, di due anni ma, come ci racconta Gaspare, uno dei cofondatori dell’attuale Consorzio Cascina Nibai, è attivo ancora oggi grazie ai suoi sforzi e a quelli della cooperativa CO.A.FRA. che credono fortemente nel progetto. Mantenendo fede ad un impegno preso con alcuni detenuti e sulla base di un principio etico che da sempre contraddistingue l’operato della della cooperativa di cui fa parte, l’allevamento continua a produrre e commercializzare uova, ma soprattutto prosegue nel non facile processo di riabilitazione dei detenuti per condurli ad iniziare una nuova vita.

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