Chi:
Famiglia Lopane
Altri attori coinvolti:
Lineup Solution, Politecnico di Milano
Modellare e plasmare il metallo, per la famiglia Lopane, non è un semplice lavoro ma una profonda passione ed una vera e propria forma d’arte.
Con alle spalle ormai più di 50 anni di esperienza nel settore, il laboratorio è ancora 
oggi a gestione familiare grazie al padre Alfredo e ai figli Andrea e Alberto, che formano una squadra in grado di affrontare con coraggio ed entusiasmo lavori lunghi, difficili, delicati, a prima vista impossibili.
I servizi offerti sono diversi: consulenze e perizie, stime e valutazioni, manutenzione, prototipi e kit di montaggio e anche assistenza in caso di problematiche assicurative per auto d’epoca. Tra le attività di routine o tradizionali, ci sono invece: restauro, allestimenti, verniciature e produzione di lamierati.
Nonostante il padre sia “sempre al vertice della catena, docente e teamleader” è giunto il momento di affrontare il processo di ricambio generazionale, spesso non facile e doloroso, che invece, come ci racconta Andrea, è stato vissuto dai figli come un’importante occasione per rinnovare l’azienda di famiglia e traghettarla nel futuro dei “makers”. I due giovani, dopo aver vissuto e respirato a pieno l’aria che si vive all’interno del laboratorio e cercato di carpire i segreti di questo difficile mestiere, hanno deciso di contribuire a loro modo allo sviluppo dell’azienda. L’idea che li ha guidati è stata quella di creare una “generazione di restauratori 2.0” che abbiano voglia di “sporcarsi le mani” nel settore automotive utilizzando conoscenze e tecnologie di un mondo ormai sempre più digitalizzato e automatizzato. È stato fondamentale per sviluppare questo processo il supporto offerto dal Politecnico di Milano che ha appoggiato la loro idea, sviluppando anche un corso di formazione ad hoc.
Uno degli esempi di applicazione di nuove tecnologie al mondo della manifattura è quella dello scanner 3D, ci spiega Andrea, che consente la riproduzione anche di pezzi unici e non più recuperabili sul mercato. Il lavoro manuale dell’uomo resta però un fattore insostituibile in quanto queste macchine sono in grado di facilitare in parte il lavoro dell’uomo, ma la fase modellazione e rifinitura necessita di un intervento diretto dell’artigiano.
L’obiettivo finale è molto ambizioso: poter ricreare e impiantare il seme per la rinascita anche nell’area milanese di un distretto che possa ispirarsi e prendere spunto dal rinomato movimento “Motor valley” dell’Emilia Romagna, sede delle più grandi case italiane, dalla Ferrari alla Lamborghini.
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