Chi:
Roberto Chiapella e un gruppo di abitanti dello stabile
Altri attori coinvolti:
Inquilini, abitanti del quartiere
Roberto Chiappella vive nel condominio di Via Rembrandt 12 a Milano da circa 40 anni e ci racconta che l’idea della biblioteca condominiale “nasce principalmente dalla volontà di rendere uno spazio in disuso un luogo di socializzazione per le persone del palazzo”.
La Biblioteca di Via Rembrandt ha aperto i battenti nel febbraio 2013 e il successo che ha riscosso ha stupito gli stessi organizzatori. Dato che hanno iniziato a frequentarla persone provenienti da tutto il quartiere, la Biblioteca, nonostante sia situata in un condominio privato, ha voluto aprirsi all’intera città.
In origine l’iniziativa non è stata vista di buon occhio da una parte degli inquilini per problemi legati alla sicurezza. È stata indetta, quindi, un’assemblea di condominio per discutere la questione: oggi, a distanza di due anni dall’inaugurazione, lo scetticismo iniziale di alcuni è stato spazzato via dalla capacità aggregativa che viene riconosciuta alla biblioteca e dall’attività di presidio fisso che Roberto e altri inquilini offrono gratuitamente tutti i pomeriggi. Tra libri trovati nei cassonetti, libri recuperati dagli inquilini, ma anche da chi viene da fuori, sono stati recuperati più di 5000 volumi.
Il gruppo di inquilini che gestisce lo spazio non si è costituito in associazione cercando così di mantenere una certa flessibilità nella gestione per il prestito dei libri, per non rischiare di rimanere “ingabbiati in troppe regole”.
Il progetto della Biblioteca Condominiale di Via Rembradt 12 ha ricevuto recentemente il premio Il Campione 2015 per la sezione Cultura, un riconoscimento rivolto a chi migliora il proprio ambiente professionale o sociale e che rappresenta un esempio positivo per l’opinione pubblica.
Questa operazione rappresenta un veicolo culturale e allo stesso tempo un mezzo attraverso il quale promuovere un nuovo modo di fare coesione sociale.