Chi
Associazione CasciNet
Altri attori coinvolti
Associazione Art9, Cooperativa Sociale La Cordata, Cooperativa La Strada, Associazione Onlus Diesis, Associazione Farespazio, Associazione Giambellitaly, Teatro La Scala della Vita, Associazione Villa Amante, Associazione Cascine Milano
Cascina Sant’Ambrogio 3 anni fa era una cascina semi abbandonata di proprietà del Comune di Milano, adiacente fermata della metro Forlanini. Un gruppo di 10 giovani la sta trasformando in un hub multiservizi di innovazione agricola, culturale e sociale. Per farlo ha dato vita all’Associazione CasciNet motore 
di vivo fermento e contaminazione.
L’idea nasce dall’incontro tra i sogni e le competenze di ciascuno con l’identità storica multiforme e stratificata della cascina. Questa infatti prende vita nel 1200 come chiesa, si espande come convento e dopo qualche secolo muta andando ad ospitare un gruppo di famiglie unite da un’azienda agricola: un’habitat dove convivevano capacità economicamente produttiva, inclusione sociale e momenti di aggregazione conviviale. Rileggere questo potenziale in chiave contemporanea significa chiedersi quali dimensioni abbia senso far incontrare in un luogo così poliedrico al confine tra città e campagna, ovvero domandarsi: chi e cosa è bello e utile far incontrare in una cascina a Milano?
La risposta di CasciNet è un vivaio estremamente variegato di progetti, in continua crescita e teso a maturale la forma sostenibile di impresa sociale. In questo vivaio trovano posto alimentazione, lavoro, riposo, agricoltura, arte, cultura e socialità. Trovano quindi posto un bar/ristorante con prodotti biologici in grado di offrire una pausa pranzo di qualità agli impiegati della zona e un lavoro a dei minori stranieri non acco
mpagnati, uno spazio coworking per freelance e neonate startup, una foresteria per turisti, progettualità residenziali per soggetti svantaggiati e soggiorni creativi per artisti e compagnie teatrali.
Sull’agricoltura sociale è stata proposta una nuova ricetta urbana. Si immagini: una lingua di terra sempre pronta ad accogliere nuovi ortisti, delle spirali concentriche disegnate mentre questa si ingrandisce, e delle sedute artistiche negli interstizi al suo interno. Si aggiunga una community garden quanto mai eterogenea: studenti di agraria con i peperoncini più piccanti al mondo, un padre col suo piccolo bambino, un gruppo di adolescenti immigrati da Egitto e Kosovo. E poi ancora: lavoratori delle aziende limitrofe, un branco di lupetti scout e delle famiglie del quartiere.
Infine, arte cultura e socialità, si è cercato di creare un tessuto sempre più interattivo e partecipe tra le altre cento facce dell’hub: dallo spazio bimbi ai laboratori di ceramica e falegnameria, dall’area fest
e all’area studio, fino al mercato di ortaggi biologici, agli eventi di musica, filosofia e teatro, alle installazioni di artisti. Al tutto si aggiunge il cantiere aperto di restauro dell’abside del 1200, valorizzato come location artistica, occasione di formazione professionale e volano di coinvolgimento.
Come è possibile l’ampiezza di questa varietà? Unicamente nello stile che CasciNet ha scelto di adottare in maniera capillare e trasversale, caratterizzato da alcuni valori guida: la costante ricerca di collaborazione con stakeholder locali provenienti dal mondo profit, non profit e della pubblica amministrazione; il coinvolgimento della cittadinanza nel raccogliere e sviluppare nuove idee; il clima accogliente di convivialità che mette ad uno stesso tavolo bambini, contadini, rom, lavoratori, anziani, startupper, disabili, famiglie e giovani sognatori. Questo è il progetto di CasciNet, mai sazio e costantemente aperto.
