Chi
Gruppo di cittadini e associazioni ambientaliste
Altri attori coinvolti
Legambiente, Ecoistituto Ticino, Buscate 591
Il comitato Salviamo il paesaggio di Inveruno nasce come realtà territoriale facente capo all’associazione nazionale omonima. Si tratta di un comitato nato dall’esigenza di singoli cittadini e associazioni ambientaliste di discutere, progettare e agire in difesa del suolo, cioè contro il suo sfruttamento e l’eccessiva cementificazione. Le azioni dei comitati si rivolgono ai propri territori ma sempre in una prospettiva più ampia: in soli 30 anni l’Italia è stata infatti profondamente deturpata dal cemento per oltre 6 milioni di ettari, un quinto dell’intero territorio nazionale. E si continua a costruire, nonostante circa 10 milioni di case siano vuote. Le iniziative di questi comitati sono volte sia a sensibilizzare un sempre maggior numero di persone al problema della perdita di suolo, che vuol dire perdita di terreni fertili e di biodiversità, sia soprattutto a promuovere iniziative per intervenire laddove sia ritenuto necessario.
Il comitato di Inveruno è riuscito a fermare la cementificazione di un terreno che era stato reso edificabile dalla vecchia amministrazione, chiedendo ed ottenendo che in quel terreno fosse fatto fiorire un bosco all’interno del tessuto urbano, coinvolgendo nel progetto anche le scuole della zona che hanno contribuito attivamente, piantando nuovi alberi e partecipando a lezioni su tematiche ambientali nel nuovo bosco.
Un progetto molto ambizioso promosso dal comitato di Salviamo il Paesaggio di Inveruno e Olona Bozzente Lura riguarda poi la costituzione di un grande parco agro paesaggistico che unisca i PLIS (parchi locali di interesse subcomunale) in una soluzione di continuità che idealmente, ma anche fisicamente, possa armonizzare una zona molto ampia, applicando i principi dell’agricoltura biologica e il recupero delle colture tradizionali. A partire dagli anni Ottanta la zona ha convertito a scopi edificatori ben il 20% del suo territorio agricolo. Da qui la proposta dei comitati di Salviamo il Paesaggio di creare una sorta di argine verde all’espansione del cemento. Il maxi polmone verde comprenderebbe i 5 parchi già esistenti (del Roccolo, delle Roggie, dei Mulini, del Gelso e del Basso Olona) che si troverebbero ad avere un peso ben maggiore, uniti così in un’unica entità territoriale. Il progetto si è ulteriormente allargato grazie all’entusiasmo suscitato nelle amministrazioni locali: attualmente si sta progettando un parco agro paesaggistico i cui confini siano delimitati da tre parchi regionali: il Parco del Ticino, il Parco Sud Milano e il Parco delle Groane. Nascerebbe perciò un unico parco regionale di oltre 35000 ettari, in cui sarebbero compresi ben 11 PLIS e che interesserebbe una quarantina comuni. Quest’opera titanica servirebbe a preservare la biodiversità del territorio e a valorizzare i numerosi edifici storici presenti nella zona, nella sempre più attuale necessità di tutelare il suolo e la natura in quanto beni comuni imprescindibili per lo sviluppo di un territorio.